Benessere
Fiori di Bach: come e quando
Le essenze identificate da Bach sono trentotto, più un rimedio di ”pronto soccorso”, il Rescue remedy, formato dalla combinazione di cinque fiori e normalmente considerato come il trentanovesimo rimedio. Ogni essenza corrisponde a uno stato psicologico potenzialmente in grado di alterare il nostro equilibrio e produrre quindi la ”malattia”. I trentotto rimedi possono essere combinati tra loro a seconda delle necessità individuali. Generalmente si consiglia di non utilizzare pi di cinque essenze insieme, così da poter valutare con chiarezza il loro effetto ed eventualmente operare con successivi aggiustamenti.
Unica avvertenza: non bisogna avere fretta!
Come ottenere i rimedi
Si devono utilizzare essenze di fiori, sopratutto selvatici, raccolti in zone incontaminate e nel momento di massima fioritura, quando il loro potenziale energetico raggiunge il culmine. Le essenze vengono ottenute mediante due diversi procedimenti, entrambi del tutto naturali. Le essenze pure poi vengono imbottigliate in flaconi da 10 ml. Il metodo base consiste nel porre i fiori in una ciotola o contenitore di vetro pieno d’acqua purissima, preferibilmente di sorgente; il contenitore viene poi lasciato al sole per circa tre, quattro ore, quindi si eliminano i fiori, si filtra l’acqua e si aggiunge una pari quantità di brandy come conservante. Nel secondo procedimento la tecnica usata è quella dell’ebollizione: anche in questo caso si usa acqua purissima e brandy come conservante.
Perché funzionano
All’origine dei disturbi fisici, secondo la teoria di Bach, ci sarebbe una disarmonia tra anima e mente. In quest’ottica l’unico modo per guarire davvero è mettere a nudo tale squilibrio e rigenerare se stessi dall’interno. È secondo questo principio che agiscono i fiori di Bach. Ma come è possibile che una semplice essenza possa avere degli effetti tanto profondi? una delle ipotesi sostenute da chi studia e utilizza i rimedi di Bach è che l’acqua in cui sono diluite le essenze metta in risonanza la vibrazione energetica del fiore con il campo energetico del paziente, riequilibrando le disarmonie di quest’ultimo. Un’altra ipotesi, ugualmente accreditata, si rifà alle scoperte di Hahnemann, il padre dell’omeopatia: un rimedio è in grado di curare una malattia provocando sintomi uguali a quelli della malattia stessa. Bach scelse i suoi rimedi utilizzando fiori che avessero le stesse caratteristiche dei sintomi da curare.
La scelta dei rimedi
Un colloquio approfondito con un terapeuta è senza dubbio la via migliore per scegliere quali fiori utilizzare. Fare da soli è possibile, ma è preferibile comunque rivolgersi a persone esperte e sopratutto competenti.
Come usare i fiori di Bach
Per prima cosa bisogna individuare il rimedio o i rimedi adatti alla nostra situazione personale. Dopo aver scelto i nostri rimedi, si versano 2 gocce – 4 se si tratta di Rescue remedy – di ognuna delle essenze pure (cioè la tintura madre) scelte per la cura in un flaconcino da 30 ml dotato di contagocce; si aggiungono due cucchiaini di brandy e si riempie il flacone con acqua minerale, preferibilmente proveniente da una bottiglia di vetro. È importante non usare acqua distillata, che è un elemento ”morto” né acqua di rubinetto, dato che il cloro o le altre sostanze chimiche eventualmente presenti possono alterare la purezza delle essenze. La dose consigliata è di quattro gocce del preparato così ottenuto da assumere quattro volte al giorno, la prima al risveglio e l’ultima prima di addormentarsi, lontano dai pasti. Le gocce vanno diluite in poca acqua o lasciate cadere direttamente sotto la lingua, senza toccare il contagocce, tenendole in bocca qualche secondo prima di deglutire. Le dosi sono le stesse per adulti e bambini. Trattandosi di un rimedio del tutto naturale, non esiste nessun pericolo di tossicità o di effetti collaterali. I fiori possono anche essere combinati con farmaci tradizionali o rimedi omeopatici. Può capitare, ma è un evento raro, che l’assunzione provochi delle eruzioni cutanee. Il fenomeno è di breve durata e sostanzialmente benefico.
Modalità di assunzione
La regola di base per l’assunzione delle essenze è quella codificata da Bach: 4 gocce, 4 volte al giorno, lontano dai pasti e a intervalli regolari. È importante che le gocce siano prese appena svegli e immediatamente prima di andare a letto, e almeno un quarto d’ora dopo essersi lavati i denti. Questo perché l’assimilazione più rapida avviene attraverso il canale sublinguale. Le gocce infatti andrebbero poste sotto la lingua con l’aiuto del contagocce e trattenute per qualche secondo. Possono anche essere diluite in acqua, latte, tè, succo di frutta, tisane.
Durata della cura
Come già detto, non ci si deve aspettare un effetto immediato e uguale per tutti dall’assunzione dei rimedi di Bach. I tempi e le modalità della guarigione sono infatti personali. La cura può considerarsi terminata quando non sentiamo più il bisogno di continuare. Del resto, come ampiamente ripetuto, la guarigione non ha nulla a che vedere con la scomparsa dei sintomi; gli unici veri segnali di un benessere ritrovato sono la vitalità, la serenità e l’armonia interiore. Nessuno meglio del paziente, reso consapevole della cura, può essere a conoscenza del proprio stato interiore.
Per apprendimenti leggi anche S.O.S Rescue remedy
Fonte: Il libro completo dei rimedi naturali
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Teresa Bongioni
30 Maggio 2018 at 11:07
Ciao vorrei chiederti un consiglio, mia cugina ha problemi ad assumere farmaci, soffre proprio di una fobia chiamata pharmacofobia quindi anche prendere un semplice analgesico per lei è quasi impossibile. Dato che spesso soffre di mal di testa dovuto ad ansia e stress stavo pensando di consigliarle i fiori di bach, solo che facendo qualche ricerca sul sorgentenatura ho visto che ne sono tanti e leggendo insieme a lei le descrizioni di ognuno sembra che abbia bisogno di tutti i rimedi presenti nell’elenco! Vorrei sapere se c’è un rimedio specifico, casomai anche da far preparare dal farmacista che può essere utile in caso di mal di testa da stress. Grazie mille